venerdì 10 ottobre 2008

Calcinaio

E' un forno dove si cuoceva la pietra per ottienere la calce viva che, dopo un trattamento, serviva nell'edilizia per fare la malta per murare e per fare la tintura per imbiancare le pareti. Veniva anche usata, nella forma in polvere, per disinfettare le stalle dai parassiti delle bestie.
Il sistema è stato in uso nelle campagne di tutta Italia, anche in prossimità delle città, fino all'ultima guerra e, a causa della totale mancanza della calce nel commercio, anche nei primi anni del dopoguerra.
Questo che illustriamo è noto come il Calcinaio di Nizio, dal nome del proprietario del terreno che era Dionisio Grassi, di Piaggiasecca. Si trova quasi alla sommità di una costa boschiva a forte pendenza, dove probabilmente c'è sempre un certo tiraggio costante della corrente naturale dell'aria.
Nella foto sopra, la zona ripresa dai pressi del ponte di Colmicoso sulla provinciale. Nella foto sotto, è da notare la forma a crinale, cioè a schiena d'asino, della posizione del Calcinaio, che è investita con favore dai venti provenienti sia da nord che da est e da sud, favorendo così il tiraggio naturale per molte ore del giorno e della notte, che è essenziale per una continuativa e costante temperatura all'interno del forno durante la cottura.
Nella piantina indichiamo il luogo dove si trova e la posizione della ripresa fotografica di cui sopra con, sullo sfondo, l'immancabile Monte Cucco, nonché l'imbocco visto da fuori e da dentro.
Sotto, una ipotesi della forma e delle dimensioni approssimative del calcinaio.
Ipotesi culla capacità produttiva del Calcinaio di Nizio

Occorre osservare ... (post in fase di completamento)
Per approfondimenti sul forno da calce, vedi i seguenti siti web: (1) , (2) , (3) , (4) , (5) , (6) , (7) . Significato etimologico della parola calce (vedi anche qui).

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